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Il Castello Estense, o Castello di San Michele, sorse nel 1385 come strumento di controllo politico e militare. La prima pietra fu posata simbolicamente il 29 settembre, giorno di San Michele, protettore di porte e rocche urbiche.
L’opera fu commissionata all’architetto Bartolino da Novara, già artefice del castello di Pavia e poi di quello di Mantova, dal marchese Niccolò II d'Este che ritenne indispensabile dotarsi di una potente macchina repressiva dopo un’imponente rivolta popolare scatenatasi nel maggio di quello stesso anno. Alla notizia di un ennesimo aumento delle tasse, i ferraresi insorsero e chiesero a gran voce la consegna di Tommaso da Tortona, consigliere del Marchese e responsabile della riscossione delle gabelle. Tommaso, dopo aver debitamente ricevuto i Sacramenti, fu consegnato dal marchese alla folla inferocita, che lo fece letteralmente a pezzi.
Il Castello sorse intorno alla Torre dei Leoni, un'antica torre di avvistamento già esistente nel XIII secolo ed inserita lungo la cinta muraria che allora delimitava la città verso nord. Bartolino da Novara chiuse il quadrilatero facendo edificare altre tre torri: Marchesana a sud-est, di S. Paolo a sud-ovest e di S. Caterina a nord-ovest. La struttura ebbe quindi in origine la funzione di fortezza difensiva: di quel periodo sono le torri e i ponti levatoi ma nel tempo il suo carattere di reggia dinastica mise in ombra quello militare.
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