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Il cortile a doppio loggiato del Palazzo dell'Archiginnasio, vero fulcro dell'edificio, risente dell'influenza dell'architettura dei collegi universitari, di cui a Bologna quello di Spagna rappresenta il prototipo, e ricorda i cortili dei palazzi nobiliari cittadini dove si svolgevano sontuose cerimonie anche di carattere pubblico.
Il cortile fu teatro di numerosi avvenimenti legati alla storia dello Studio: la cerimonia più pittoresca era la preparazione della Teriaca, farmaco ottenuto dalla combinazione di ben cinquanta elementi che fungeva da panacea contro tutti mali e in particolare contro il morso degli animali selvatici e velenosi.
Come tutte le sale e le pareti dell'edificio, il cortile è adorno di stemmi e memorie scolpite o dipinte. Sulla volta d'ingresso, in una posizione di grande rilievo, campeggia l'affresco in onore del cardinale Benedetto Giustiniani, dedicatogli da Diego de Leon Garavito, uno studente spagnolo nativo di Lima in Perù, primo studente "americano" all'Università di Bologna.
La "memoria" dedicata ai fratelli Fornasari (eseguita intorno al 1678 - 1679) offre un esempio della grande varietà di materiali con cui questi monumenti venivano realizzati: vi si impiegarono, oltre alla decorazione pittorica, gesso, metallo, arenaria. Il duplice ritratto dei Fornasari sovrasta il grande affresco allusivo, nei simboli incrociati dell'alba e del tramonto, dell'attività dei due legisti nonché della giustizia e del diritto.
L'affresco, opera di Giovanni Antonio Burrini, è una significativa espressione del capzioso simbolismo della cultura figurativa di età barocca.
dal sito ufficiale: Il Cortile del Palazzo dell'Archiginnasio
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